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Come divento giornalista? Tanti allievi, pochi maestri: strada tortuosa più di altre ma percorribile

Hanno le idee ancora piuttosto confuse i giovani di oggi. "Cosa farò da grande?": facile ascoltare, difficile dare consigli. Soprattutto se nelle menti fresche e poco forgiate dei giovani talentuosi si affaccia all'orizzonte l'idea di intraprendere la carriera giornalistica. Tanti allievi e pochi maestri, una strada tortuosa più di altre, poco spazio, non avere fretta. Queste le parole d'ordine che aprono un percorso affascinante fatto di regole-nonregole, gerarchie che fanno un baffo all'organizzazione piramidale della chiesa e redazioni che sembrano santuari."E i giovani come imparano?". Imparano con la consapevolezza di non avere mai imparato abbastanza. "Unum scio, nullum scio", dicevano i latini: so solo una cosa, di non sapere nulla! Questo il motto di chi vuole andare avanti senza sgomitare, ma rimanendo a testa alta. Iniziare non appena possibile, non cestinare neppure una offerta di collaborazione (tanto più se non retribuita!), tentare tutte le strade lecite e possibili, non cercare di bruciare le tappe, ma essere in grado di spendere tutte le proprie conoscenze (a qualcuno serviremo, prima o poi!). "Giornalisti si nasce o si diventa?": un po' e un po'. Certo, una certa predisposizione bisogna averla. Predisposizione che va assecondata fin da piccoli con gli studi appropriati, le letture giuste e i contatti utili.E poi?... Penna in pugno, ragazzi. Senza dimenticare che è una vera e propria arma. Il giornalista è innanzitutto un personaggio pubblico che non può prescindere dal suo "pubblico" che, esattamente nella sua stessa misura, è dotato di intelligenza.In guardia, popolo di giovani talenti.La notizia è sempre in agguato!

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Lina Ro, Infocity Assistant