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La morte di Scoglio: sui media la riservatezza muore in diretta e in differita
Il confine tra cronaca e riservatezza? Labile, molto labile, se nemmeno la morte riesce a chiudere la questione con buona pace di tutti. Un tema delicato, di fondamentale importanza, che alimenta confronti e scontri ogni qual volta s’intrecciano l’interesse pubblico a dare e ricevere una notizia e l’esigenza di preservare la dignità di chi, per quanto personaggio pubblico, è sempre e soprattutto persona.
L’ultimo atto della vexata quaestio è andato in scena in coincidenza con la tragica fine di Franco Scoglio, allenatore di calcio ed opinionista Tv che di Tv è morto, stroncato da un infarto nel bel mezzo di una diretta su un emittente privata ligure. Uno shock, amplificato dal tam-tam delle ribattute via etere che hanno preceduto il climax dell’esibizione sul piccolo schermo: ecco le immagini, la morte è tutto un programma.
In versione spinta (col ‘Matrix’ di Canale 5) o variamente edulcorata (in SkyTg24); ce n’è per tutti i gusti, i signori telespettatori son serviti.
Il giorno dopo, oltre allo sbigottimento ed al dolore per chi di quella morte ha sofferto e soffrirà, scatta il dibattito nel mondo dell’informazione. Un dibattito in cui entra, dall’alto del suo rilievo istituzionale, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, già in passato più volte pronunciatasi su episodi di natura analoga.
In tal senso, l’orientamento del Garante è chiaro: “i mezzi di informazione si astengano dal pubblicare foto o mandare in onda filmati che ripropongano l’evento avvenuto in diretta nel corso di una trasmissione televisiva”, quando la diffusione di questo evento non garantisca il rispetto della dignità della persona.
Il monito che il Garante per la privacy lancia agli organi di informazione è chiaro: “anche quando si tratti di notizie di rilevante interesse pubblico, infatti, è necessario adottare le dovute cautele per evitare di ledere il diritto alla riservatezza, specie in caso di eventi luttuosi”.
Queste ultime parole sarebbero da assumere come principali coordinate di riferimento per il giornalista nella sua attività, in sintonia con l'impostazione data in sede legislativa all’argomento ‘trattamento dei dati personali’. Un fotogramma che ritrae l’ultimo respiro di una persona è qualcosa che va ben aldilà del concetto di dato sensibile; in ogni caso, non sapremo mai se l’interessato avrebbe dato o meno il proprio consenso alla diffusione delle immagini che lo riguardano.
Diritto di cronaca può anche voler dire essenzialità dell’informazione e dare l’essenza della notizia, in questo caso, equivale ad annunciare che Franco Scoglio è morto stroncato da un infarto durante una diretta televisiva. Mostrarlo mentre reclina il capo prima di spirare è un dato di contorno che è induzione ad una curiosità morbosa e vouyeristica, nonché esibizione sfrontata di un’industria mediatica ipertrofica e sempre più accartocciata sugli indici di ascolto e i passaggi pubblicitari.
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