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Telegatti. Mentana protesta e ritira il suo "Matrix"

Daria Bignardi, con le sue “Invasioni Barbariche”, sembra la favorita al Telegatto 2006 per la categoria Approfondimento e informazione.

Una vittoria, o comunque una candidatura, accompagnata dalle polemiche. Enrico Mentana infatti, inserito nella terna delle nomination ha deciso di ritirarsi per protesta, sottolineando come Matrix, in questi quindici mesi di programmazione, abbia conquistato il pubblico, dovendo competere con un’offerta informativa di alto livello da Porta a Porta a Otto e Mezzo, da Ballarò all’Infedele, da Anno Zero a Report, solo per fare qualche nome. Tutti programmi di alto livello, ma esclusi dalla competizione.

“Pur comprendendo la logica delle votazioni popolari, - ha spiegato Mentana - non mi pare giusto che nessuno di questi programmi sia stato reputato degno di competere per i Telegatti, dove invece figurano - insieme a Matrix - due trasmissioni pur apprezzabili come Lucignolo e Le invasioni barbariche".

Viste le motivazioni Mentana ha detto di aver ritenuto “doveroso ritirare il programma che ho creato con Davide Parenti dalla competizione, alla quale auguro comunque il massimo successo”.

La decisione di Mentana, peraltro condivisa da alcuni illustri colleghi, ha colto di sorpresa gli organizzatori, quindi per la categoria informazione niente terna finale, Saranno solo due i programmi a contendersi la felina statuetta.

Curioso che la polemica sui criteri per la scelta delle nomination trovi coinvolta nuovamente, suo malgrado, Daria Bignardi. Nel 2001 era lei la conduttrice del “Grande Fratello” contestato da Cecchi Paone che vide la sua “Macchina del Tempo” battuta nella categoria “Cultura” dal reality show.

Dal canto suo la Bignardi ha detto di essere “felice di essere stata scelta, credo che La7 non sia mai stata in finale“.

La conduttrice de le “Invasioni Barbariche” concorda “pienamente con Mentana sul fatto che manchino programmi come Ballarò, per me trasmissione dell'anno, e Report“, ma ha anche voluto sdrammatizzare, sottolineando che in palio c’è un Telegatto “con rispetto parlando, un bel gioco popolare, mica il premio Pulitzer”.

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