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Testi per ragazzi: la cronaca entra nella letteratura

Si può essere operatori nel mondo della comunicazione senza interessarsi per nulla o quasi di libri per ragazzi ovviamente. Ma qualche nozione aggiornata in merito proprio non farebbe male anche a chi guarda con scarso interesse a questo settore. Perché ogni buon comunicatore sa che non si può proprio fare a meno di questi tempi di tener presenti interessi e gusti di bambini e ragazzi. E anche perché dell’intero mondo dell’editoria, la produzione riservata a questi soggetti è quella che offre migliori rendimenti e prospettive.

Vale la pena segnalare allora che si è appena conclusa la trentanovesima edizione della Fiera internazionale del Libro per ragazzi di Bologna (10-13 aprile), evento considerato come il più professionale tra quelli dedicati a livello mondiale a questo settore editoriale con la presenza di ben 1400 espositori.
Chi ha fatto un salto in Fiera avrà saggiato di persona la vitalità di un ambito sempre più ricco di presenze qualificate non solo dal punto di vista degli operatori librari in senso stretto ma anche guardando a tutte le professionalità che concorrono a una produzione che nel 2000 (ultimo anno di cui si dispongono dati ufficiali) ha raggiunto i 4.000 titoli e i 30 milioni di copie immesse nel mercato. Pensiamo a bibliotecari, distributori, istituzioni scolastiche e illustratori.

Per questi ultimi si trattava anzi di un appuntamento assolutamente da non perdere, per la Mostra che ogni anno premia i migliori artisti nelle sezioni “fiction” e “non fiction” e per l’opportunità che si offre ai meno affermati di presentare le proprie realizzazioni direttamente agli editori specializzati.

Non c’è probabilmente migliore vetrina per cogliere gli orientamenti attuali di temi e filoni delle collane per ragazzi, sempre prodighe di proposte nell’impronta di una tradizione che continuamente si aggiorna e si rinnova. E in questo senso può interessare almeno qualche cenno su cos’altro bolle in pentola oltre l’irraggiungibile Harry Potter, ormai best sellers dal profilo quasi mitico.

In particolare, vanno allora notati i molti riflessi presenti in Fiera degli attuali rivolgimenti mondiali nei rapporti tra popoli e culture. Diverse case editrici si sono impegnate infatti nella produzione di testi che fanno conoscere fiabe e leggende di vari popoli, riportando tradizioni, costumi e culture, mostrando così l’intenzione educativa di contribuire al superamento di reciproche ostilità e incomprensioni.

Anche la sezione illustratori contribuiva a rendere più evidente questo clima di carattere interculturale invitando quest’anno i Paesi Arabi come ospite d’onore.
Dopo l’horror e il fantasy, che hanno dominato la scena negli ultimi anni, una maggiore attenzione alla storia e alla cultura non guasterà e di ciò si dovrebbe tener conto in ogni contesto della comunicazione.

Per verificare il gradimento dei ragazzi non si dovrebbe guardare infatti alle sole copie vendute favorendo piuttosto altri spazi di confronto. Tanto più che i ragazzi in Fiera non sono ammessi, trattandosi di un evento riservato agli addetti ai lavori.

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