L'avvio della rivoluzione telematica della pubblica amministrazione ha quasi coinciso con la festa della Repubblica. Dal 2 giugno scorso infatti è on line il portale www.italia.gov.it, il punto informatico per accedere ai servizi delle amministrazioni centrali e locali.
L'iniziativa dovrebbe rappresentare il punto di partenza dell'e-government, la società dell'informazione che il governo vuole realizzare entro la fine della legislatura. Per raggiungere tale obiettivo l'esecutivo punta a trasferire il maggior numero di servizi per i cittadini sulla rete, al contempo cercando di migliorare l'efficienza interna delle amministrazioni.
Il portale appena inaugurato, con altre mille pagine e quasi 1500 link a informazioni e servizi sarà il punto di aggregazione degli oltre tremila siti della p.a. E' prevista la sezione "l'amministrazione dalla A alla Z" in cui il cittadino è guidato nella utilizzazione dei servizi.
C'è poi il servizio "senza fila" , una sorta di scaffale virtuale da cui scaricare i principali moduli, che permetterà agli utenti di recarsi agli sportelli pubblici avendo già i documenti necessari. Vi è poi un'area riservata alle possibilità occupazionali nel settore pubblico, denominata "cerco lavoro" che è una guida che fornisce informazioni su tutti i concorsi pubblici nazionali e locali, sulle borse di studio e sulle opportunità all'estero.
Per la realizzazione della società dell'informazione, però, si ha bisogno di una piattaforma tecnologica adeguata e una diffusione della cultura informatica sul territorio nazionale. A tal scopo si dovrebbe intensificare l'alfabetizzazione digitale e garantire un adeguato quadro normativo al settore. Si devono promuovere interventi per il commercio elettronico, il telelavoro, la telemedicina, ma soprattutto l'e-procurement, l'acquisto centralizzato in via elettronica.
Ulteriore spinta deve, infine, essere data alla firma digitale, in modo da dare valore legale ai documenti inviati telematicamente.
I presupposti di questa svolta epocale ci sono, occorre certamente che il servizio pubblico impari a dialogare con il cittadino e anche un migliore coordinamento dei vari centri di potere. Soltanto così la burocrazia cederà il passo alla "democrazia" tecnologica.
(inserito il 06/06/2002)