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Celentano dice No alla Rai: "non mi danno libertà di parola"

di Francesco Cicerone

Adriano Celentano non ci sta, attacca viale Mazzini e rompe le trattative in corso per il nuovo show, previsto per la prossima primavera su Rai Uno. Il “molleggiato”, in un fax inviato da Milano alle agenzie di stampa, ha detto: "Non tornerò in Rai non solo ad aprile 2005 ma per molto tempo ancora, fintanto che la Rai non mi riconoscerà la libertà di parola che ho sempre avuto".

Il direttore di Rai Uno Fabrizio Del Noce aveva annunciato nei giorni scorsi che la trattativa si sarebbe risolta in tempo breve. Ed aveva ribadito che l'artista avrebbe goduto dell'autonomia che la Rai gli ha riconosciuto in passato, confermandogli "libertà ideativa e editoriale", tuttavia "fatto salvo il pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti".

L’avvocato dell’artista, Giorgio Assumma, aveva subito precisato che: "La rottura dei contatti con la Rai non ha avuto assolutamente motivazioni di carattere economico, il corrispettivo proposto per la produzione del programma non era distante dalle aspettative del Clan Cementano”.

Ma, dopo le ulteriori dichiarazioni dei vertici Rai, la trattativa si è ulteriormente, e forse definitivamente, arenata: "Non si può creare una zona franca per Celentano evitando qualsiasi controllo preventivo valido per tutti i programmi”.

"Nel servizio pubblico - ha ribattuto Celentano - oltre all'informazione rientra anche e soprattutto, la facoltà di dare al pubblico la possibilità di valutare se le cose che escono dal piccolo schermo sono giuste o insensate.” Ed ancora, sempre l’artista:” "sarebbe come se Bruno Vespa mi invitasse al suo programma per avere una mia opinione su come vanno le cose nel mondo, a patto però che il mio pensiero lo sussurri prima in uno orecchio ai dirigenti Rai, per avere il lasciapassare in video".

In una televisione Pubblica che non effettua quasi più servizio pubblico, ma si comporta da mera tv commerciale, appare forse troppo rischioso mandare in onda gli show di Adriano Celentano, visto le precedenti esternazioni. Questa storia, purtroppo, ne ricorda tante altre: anche per questo è bene non dimenticare.

(inserito il 07/12/2004)

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