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Il ragazzo del Web, pensatore anti no-global

di Pier Luigi Tolardo

Pierluigi Diaco (sito www.pierluigidiaco.com) può piacere o meno ma, certamente, nel mondo dei media italiani si è conquistato una posizione invidiabile.Eccone un breve curriculum: A 24 anni ha condotto per qualche mese lo storico programma di radio 2 "3131", collabora a Panorama, ha una rubrica fissa su Il Foglio di Giuliano Ferrara, ed è il Direttore di Mn, una squadra di trentenni che ha gestito la comunicazione di personaggi come Celentano, Panariello, Fiorello, Frizzi e Aziende come Lottomatica e Snai. Ha Scritto un libro: "Nel 2006 vinco io" Edito da Mondadori sulla Net-Generation.
In questi giorni è tornato alla ribalta per aver firmato un Manifesto Anti-No Global sulle colonne de Il Foglio.
Lo abbiamo intervistato, una chiacchierata a 360 gradi sulla tv, i giovani e Internet, la politica.

Sei tornato a far parlare il pubblico con il tuo Manifesto Anti No-Global, pensi che il No-Global sia un movimento completamente sbagliato?

"Penso che abbiano paura di ambire alla felicità. Di imporsi lo studio e la conoscenza come unico strumento veramente rivoluzionario per cambiare le cose del mondo. Credo che abbiano voglia di collocarsi in quel solito spazio politico emotivamente importante che ha sempre avuto il compito di proteggere e consolare le deficienze e le povertà intellettuali di chi non conosce il coraggio e la capacità di mordere veramente il mondo.

Hai lanciato il Partito di Internet nel tuo libro. Dicci che senso ha un libro sulla Rete nell'epoca della crisi della new economy.

"Il Partito di Internet è stato una provocazione gentile alla politica italiana. E' nato e morto con l'uscita del mio libro "Nel 2006 vinco io" edito da Mondadori. Era un'idea, ne è rimasta l'anima,ha solo cambiato vestito. Ora si chiama Movimento Liberale Italiano. Ma lo devo ancora comunicare. Lo farò quando tornerò dalle mie vacanze in Brasile".

Cosa pensi della polemica sulla Tv deficiente?

"Penso che la tv è la tv. Non è né deficiente nè intelligente. E' un po' tutto. Come la vita. Come l'umore e l'interesse delle persone. Si può spegnerla e rimanere deficienti lo stesso. Io la tengo accesa ogni tanto e non la guardo. La ascolto come fosse una radio".

Puoi dire qualcosa dei tuoi programmi futuri?

"Parto un mese per il Brasile. Torno il 14 Gennaio per riprendere "Il Pittore" su Radiodue, il programma che conduco e a cui sono più affezionato. Poi spero di poter andare a dirigere Radio Radicale: è il mio sogno. Poi continuo a fare la mia campagna elettorale. Di sicuro nel 2006 vinco io!"

(inserito il 14/12/2001)

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